Fino a un paio di generazioni fa non si parlava con i figli maschi. Le mamme non lo facevano perché non toccava a loro, i padri perché non c'era niente da dire, al massimo bastava un'occhiata. Ecco, quelle occhiate hanno allevato milioni e milioni di bambini. Bene? Male? Chissà. Alberto Pellai, medico, psicoterapeuta dell'età evolutiva, educatore e scrittore, ci fa un'altra domanda: perché non diciamo certe cose ai figli maschi?
Fino a un paio di generazioni fa non si parlava con i figli maschi. Le mamme non lo facevano perché non toccava a loro, i padri perché non c'era niente da dire, al massimo bastava un'occhiata. Ecco, quelle occhiate hanno allevato milioni e milioni di bambini. Bene? Male? Chissà. Alberto Pellai, medico, psicoterapeuta dell'età evolutiva, educatore e scrittore, ci fa un'altra domanda: perché non diciamo certe cose ai figli maschi?
Per esempio che, per liberare le emozioni, possono piangere. A qualunque età. Senza per questo sentirsi femmine, peggio femminucce. "Nessuno vieta le lacrime", fa notare il nostro autore. "Ma quella legge sembra scolpita nella pietra". Perché un maschio deve essere (o mostrarsi) forte, un uomo. Se poi se la prende con i più deboli e si trasforma in bullo, se diventa arrogante, se vive con tracotanza? Sarà temuto e per questo ammirato. "In realtà", aggiunge il dottor Pellai, "il bullo è un debole che sa di esserlo. Ma non vuole mostrarsi tale, quindi crea una corazza tra sé e il mondo". Con tante conseguenze che la cronaca ci racconta.
Lasciare che anche i maschi piangano: di rabbia, di stizza, di dolore, di commozione. E lasciare che ammirino il loro sesso senza considerarlo un trofeo. Dice ancora l'autore del libro: "Noi maschi cresciamo in adorazione del nostro pene. Sigmund Freud ci ha costruito un'intera teoria della mente e del funzionamento umano". Ma non possiamo far credere ai ragazzi che chi ha il pene comanda. "Solo così", sottolinea il dottor Pellai, "si trova il modo di permettere alla sessualità di diventare non soltanto strumento di piacere, ma anche di amore".
Poi c'è la forza, che non dovrebbe essere sempre e solo competizione, ma anche sfida con se stessi, impegno, disciplina, studio, divertimento. E le pulsioni, con la scoperta del sesso: parlarne aiuta a evitare aspettative, traumi, sensi del proibito, paure. Una volta erano proprio i padri a occuparsi di questo aspetto. Lo facevano portando i figli adolescenti in una casa di appuntamenti. E, sempre senza una parola di spiegazione, si ritrovavano con un uomo già bell'e finito. Quello che fino a un giorno prima era un bambino ora aveva conosciuto il sesso e spesso anche l'alcol e il fumo.
E oggi? "Per contrasto alla velocità con cui va il mondo mi verrebbe da dire che sarebbe bello rallentare la corsa", suggerisce l'autore. Già. Cresciuti e consapevoli, con decisioni da prendere fuori dal branco, autonomamente. È possibile? Con il vostro aiuto sì. Purché seguiate i consigli espressi nel libro del dottor Pellai, che di bambini e adolescenti si intende davvero.
Baciare Fare Dire Cose che ai maschi nessuno dice di Alberto Pellai. Feltrinelli Kids, 13.00 euro.
Di Piera Cantalini leggi anche le recensioni di questi altri libri:
I bambini devono fare da soli. Senza mai sentirsi soli...
I Quaderni Dal silenzio il canto: storie di mutismo selettivo
L'opinione