La mia vita di ieri era quella di un ragazzo che si sentiva libero: non andavo mai a dormire prima delle 2, il sabato sera lo passavo in discoteca e tornavo alle 4, e prima di mettermi a letto (un bel letto tutto mio), ogni notte mi tuffavo nella vasca per un lungo bagno rilassante. Ero al centro del mio mondo. Andavo a correre sulla spiaggia un giorno sì e uno no per tenermi in forma.
Una volta la settimana passavo dal barbiere a sistemarmi i capelli perché volevo essere impeccabile. Guai se la macchina non era perfettamente pulita. Giravo con solo il portafoglio in tasca, massimo uno zainetto sulle spalle. Non mi serviva altro.
Poi, un giorno di maggio, è arrivata lei, mia figlia. Oggi alle 2 di notte sono nel letto da ore, ma magari sono sveglio perché la bimba si gira e si rigira, mi pianta i piedi nella pancia, mi dà calcetti sulla faccia (ma perché i bambini quando dormono diventano trottole?). Già, non ho più un letto tutto mio, ho un lettone in cui dormiamo in tre. Il sabato sera andiamo alle giostre e alle 10 tutti a nanna. I bagni serali li ho dimenticati: una doccia e via per non fare rumore, per non rubare tempo al sonno. Al centro del mio mondo non ci sono più io, ci sono loro: mia figlia e la donna che amo. In spiaggia ci vado ancora, ma per portare la bambina e, spingendo il passeggino, mi tengo in forma. Il barbiere mi vede una volta al mese, meglio risparmiare, e poi che ci vado a fare? Mia figlia ci infila le sue manine appiccicose e sporche appena può. Ho la macchina impresentabile: sempre piena di patatine, biscotti, giochini, carte sparse ovunque. E poi ci sono il passeggino, sacchetti, pannolini, ciucci. Lo zainetto è solo un ricordo: ora quando esco mi porto dietro la borsa per i pannolini, i ciucci, la merenda, la bottiglietta d’acqua, non manca mai qualche giochino.
Sì, la mia vita è cambiata. Ieri ero felice, ma oggi lo sono ancora di più, perché ho accanto una moglie stupenda che amo da impazzire e una figlia meravigliosa che mi ha fatto diventare grande. Da quando c’è la bambina non mi sento più un ragazzo egocentrico: sono diventato un uomo.
Luca, un papà di 28 anni
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