Che rabbia quando sento dire “chissà se i soldi li danno davvero a chi ne ha bisogno!”. Se tutti ragionassimo così, milioni di persone nel mondo non avrebbero gli aiuti che arrivano loro grazie all’impegno delle tante organizzazioni di volontariato.
Io ho deciso: mio figlio non mi sentirà mai mettere in dubbio la generosità e l’altruismo di chi è impegnato nel sociale. Glielo devo: i bambini hanno bisogno di crescere in un clima di fiducia nel prossimo e non in un clima di sospetto. Il mondo tutto ha bisogno di fiducia.
Alla scuola materna, con la classe, grazie alla lungimiranza di una bravissima educatrice, ha fatto una bella esperienza di adozione a distanza. Adesso che è alle elementari, sa che una parte del ricavato della festa scolastica è destinata a progetti umanitari in Paesi poveri. Tutto questo lo abitua all’idea che qualcuno vive nella povertà e quel qualcuno merita di essere aiutato, solo per il fatto di essere un cittadino del nostro stesso mondo.
Questa sera gli ho mostrato il sito di CBM Italia onlus, un’organizzazione non governativa (Ong) che fa parte di CBM, la più grande organizzazione umanitaria internazionale impegnata nella prevenzione e cura della cecità e della disabilità nel Sud del mondo. Si è commosso di fronte alle immagini dei suoi coetanei etiopi, colombiani, nepalesi, kenioti. Bambini sorridenti, nonostante la malattia e la povertà.
Ha voluto sapere qualcosa di più e allora gli ho spiegato che CBM è un’organizzazione nata più di 100 anni fa per migliorare la vita di chi è meno fortunato di noi e che oggi aiuta più di 32 milioni di persone nel mondo. 1 persona su 7 nel mondo ha una disabilità e averla in un Paese povero è una dramma all’ennesima potenza.
Guardando sul sito, abbiamo scoperto che CBM ha anche un progetto di sensibilizzazione rivolto ai bambini delle elementari (Apri gli occhi), L’obiettivo è diffondere informazioni sulle difficoltà di accesso alle cure oftalmiche nei Paesi più poveri, rimarcare l’importanza della prevenzione e della cura delle malattie visive, soffermarsi sul valore prezioso e unico del senso della vista
Mi ha chiesto di parlarne con gli insegnanti, vorrebbe partecipare anche lui. Che forza i bambini! I bisogni altrui a loro arrivano direttamente, non filtrati da sospetti e dietrologie. Non sarò io a rovinare la sua purezza. Lo aiuterò a continuare a credere che la solidarietà esiste davvero e che ognuno di noi può esserne protagonista. Alla mia domanda «Per donare un paio di occhiali da vista a un bambino povero bastano 7 euro, l’equivalente di 10 bustine di figurine Panini. Che dici Francesco, rinunci a 10 bustine?», lui ha risposto «Sì, papà!». Missione compiuta
Pietro