Cara Stella,
il giorno in cui sono entrata in ospedale, e il giorno dopo saresti nata tu, era il 6 giugno 2010 e quella notte fra il 6 e il 7 giugno 2010, in ospedale era una notte calda, proprio calda, piena di zanzare.
Ero, eravamo, in una stanza di ''fortuna'', normalmente adibita a day hospital, perché nel reparto di ostetricia non c'era neanche un posto. Altre tre donne nella mia camera, avrebbero partorito, naturalmente, nel corso della notte. C’erano loro, i loro piccoli appena nati, i loro mariti e c’eravamo Io e Te, sole. Il mattino mi aspettava il cesareo, con anestesia generale, per evitare seri problemi cui potevo incorrere con un parto naturale. Non avrei potuto vederti subito, e la cosa mi faceva soffrire, anche perché non ci sarebbe stato lo sguardo emozionato di un papà, che ci ha rifiutate fin da subito, a vederti ed accoglierti in questo mondo, in vece mia. Sole, Io e Te.
Eppure... È stata la notte più bella della mia vita, una magia irripetibile. Stella, tu, dentro di me, non stavi ferma un attimo e io, con la mano appoggiata sul pancione, a parlarti, a dirti ''fra poco ci vediamo, Tata, fra poco ci vediamo...''
Eravamo ancora una cosa sola, ed eravamo un Mondo... La notte della mia vita l'ho condivisa solo con Te, ma, Amore mio, che notte!!!
Spero di trovare le parole, un giorno, per raccontartela...
Lucia, la tua mamma
Lucia scrive sulla pagina La casa delle stelle
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