Mamma è colei che ti custodisce nove mesi.
Mamma è colei che ti dà alla luce.
Mamma è colei che ti nutre del latte dei suoi seni, di amore delle sue coccole.
Mamma è colei che ti insegna la vita.
Mamma è colei che ti preserva dai pericoli.
Mamma è colei che ha sempre la parola giusta.
Mamma è colei che ti ama più di chiunque altro.
Mamma è…
Poi ci sono io.
- Io che ho custodito alcuni miei figli, ma non tutti per nove mesi.
- Io che ho dato alla luce solo quei figli che non hanno respirato la nostra aria.
- Io che non ho sempre saputo dare alla luce, ma ho avuto bisogno di un taglio e poi una cucitura per poter abbracciare alcuni dei miei bambini.
- Io che non ho saputo nutrirli col latte dei miei seni.
- Io che non ho sempre avuto coccole da donare, a volte non ho trovato altro che la stanchezza.
- Io che per insegnare la vita, dovrei averla almeno capita, invece sto ancora imparando e molto spesso i miei maestri sono proprio i miei allievi.
- Io che non so vedere tutti i pericoli e qualche volta arrivo troppo tardi, così le ginocchia si sbucciano e le teste si battono.
- Io che non so sempre cosa dire e l’aria si riempie degli oramai famosi “Non so, lo scopriremo insieme…”
- Io che amo i miei figli, ma amo anche me e il loro padre e talvolta anche cose che mi fanno stare bene. Così non riesco ad annullarmi ed esserci ad oltranza. Così qualche volta a loro dico “no”, per poterci essere anche io.
- Mi sono accorta che non riesco a fare una graduatoria dell’amore: ci siamo tutti, insieme e sullo stesso piano. Ci avvicendiamo senza regole precise e comunque possiamo contare sempre su ognuno di noi.
- Mi sono accorta che prendere per mano i miei figli e scoprire insieme come rispondere ai “Non so” è il bello dell’avventura di una famiglia.
- Mi sono accorta che non sono infallibile, sono umana, non posso avere il controllo di tutto… così qualche volta un ginocchio si sbuccia e mio figlio impara ad accorgersi da sé dei pericoli del mondo.
- Mi sono accorta che la vita non si insegna, al più si vive, meglio se insieme.
- Mi sono accorta che la mia stanchezza comunque produce coccole, quelle dei miei figli, che imparano a comprendere quanto i miei limiti talvolta assomiglino ai loro.
- Mi sono accorta che nutrire l’anima e il corpo dei miei bambini non passa solo dai seni, ma da l’accoglienza, l’abbraccio, la tenerezza, la presenza, il modo d’esserci… meravigliosamente sincronizzato anche con una bottiglia in mano.
- Mi sono accorta che come venire al mondo ha importanza solo dopo lo stesso venire al mondo: allora ben venga il taglio e poi la cucitura, che mi hanno garantito la loro presenza.
- Mi sono accorta che sono solo una madre, posso solo tentare di far vivere i miei figli, senza sapere per quanto vivranno. E so di essere molto fortunata, perché ho potuto far vivere ogni figlio che abbia desiderato.
Mamma è… anche una mamma come me.
Erika Zerbini
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