Viaggiare è sempre stata la mia passione, grazie anche ai miei genitori che, invece di riempirci di giochi e di vestiti firmati, hanno sempre preferito portarci in vacanza in posti nuovi.
Quando mi sono trasferita a Londra per studiare all’università, pensavo che la mia vita sarebbe continuata lì…
E invece, dopo aver conosciuto la mia dolce metà caraibica e dopo dieci anni trascorsi tra Londra, Italia e Stati Uniti, mi trovo su un’isoletta caraibica con mio marito e il nostro bimbo di tre anni, che cresce felice in un misto di culture, lingue, cibi e tradizioni diverse.
Mio figlio a casa parla principalmente italiano, all’asilo parla inglese e impara francese e spagnolo, frequenta una scuola internazionale e nella sua classe ci sono bambini che provengono da moltissimi posti diversi e che parlano tante lingue. Per me il fatto che cresca in mezzo a tutto ciò con una mentalità aperta è già una grande conquista! Il mio bimbo non ha i modelli nuovissimi di tutti i giochi (qui arrivano un po’ più tardi e non sempre), o i vestiti carini europei, però può andare al mare tutti i giorni, può stare sempre all’aria aperta e può mangiare la frutta fresca presa direttamente dagli alberi in giardino.
Ogni volta che vede passare un aereo mi chiede “Mamma quando andiamo in Italia dai nonni e a Londra dagli zii?” e io gli spiego che cercheremo di andare presto e che per ora deve accontentarsi di Skype (meno male che c’è Skype, anche se con sei ore di differenza e le mille cose da fare ogni giorno non è sempre semplice). Crescere un bimbo senza avere mai l’aiuto della tua famiglia a volte non è facile, ma alla fine posso essere soddisfatta di farcela da sola lontano da tutti e tutto, ovviamente con il grande aiuto e l’enorme pazienza di mio marito che ormai ha compreso la complessità della donna/mamma italiana!
Io ho imparato a prendere spunto dai vari posti in cui ho vissuto e cresco il mio bimbo con un misto di nozioni ed informazioni adattandole alle nostre esigenze. La nostra è una famiglia mista, multiculturale, multilingue, vegetariana e viaggiatrice, mio figlio prende aerei da quando ha tre mesi e a tre anni ha già visto tantissimi posti. Continueremo a viaggiare e ad affrontare nuove esperienze… E diciamo che se potessimo mangiare la focaccia ligure ogni giorno sarebbe tutto (quasi) perfetto!
Micol
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