Sapete cos’è la prematurità?
È fare un cesareo d'urgenza, non sentire tuo figlio piangere… Sentirselo strappare di dosso e vederlo dopo due giorni.
È vedere tuo figlio in un’incubatrice, un'astronave di plastica che ha sostituito il tuo ventre, diventato inadatto e inospitale per il tuo piccolo.
La prematurità è pensare che tuo figlio pesa meno di un pacco di zucchero.
È vedere un corpicino pelle ossa e pelo, coperto di tubi, cateteri, sensori e chiedersi se riuscirà mai a diventare un bambino vero.
È cambiare il tuo primo pannolino, con mani malferme, attraverso l'oblò... che è come mettere il pannolino di cicciobello alla barbie.
La prematurità è parlare di surfactante, dotto di botallo, pcr, glicemia, emogas, trasfusioni, ecografie, rop, necrosi, bronchiolite, sinagis, cpap, occhialini.
È chiedere il permesso prima di aprire l'oblò, prima di provargli la temperatura, prima di cambiargli il pannolino, prima di sfiorare quella parte di te che ti è stata strappata.
È lavarsi, disinfettarsi ogni volta prima di toccare tuo figlio, fino a farsi crepare le mani.
È rimanere lì, incollati ad una sedia per 10 12 ore al giorno aspettando di poterti toccare
È pregare, In silenzio.
È il bi bip assordante degli allarmi, che continui a sentire anche a mesi di distanza.
È imparare a contenerti, a tenerti con le mani ferme, senza accarezzarti... anche se è difficile accettare che le mie carezze possono farti male.
È piangere quando il tuo vicino di termoculla ha una crisi, perché lì dentro sono un po’ tutti figli tuoi.
La prematurità è aspettare le 15 per il giro del primario con l'ansia a mille, ogni giorno.
La prematurità è pesare ogni singolo pannolino.
La prematurità è sentirsi felici perché il tuo piccolo non ha perso peso anzi magari ha messo 10 grammi.
La prematurità è tirarsi il latte con il Medela Symphony, ogni 3 ore, tutti i giorni, per sei mesi.
È la marsupioterapia.
È la prima volta che prendi il tuo piccolo tra le braccia.
È la prima volta che vedi il suo viso libero, senza cpap, senza sondino.
È il primo gavage del tuo latte.
È il bagnetto con il telino.
È la prima notte senza saturimetro.
È la paura di entrare in utin ogni singola mattina... e la paura di uscirne ogni singola sera.
È cercare uno scampolo di normalità chiacchierando con le mamme mentre ci si tira il latte, o si mangia in mensa, o prima di dormire nell'alloggio mamme.
É incontrare mamme e papà prima, genitori nati prima del tempo, che sono e saranno sempre nel tuo cuore.
È incontrare angeli in verde ai quali affidi tuo figlio 24 ore su 24.
La prematurità è riportare a casa tuo figlio dopo mesi.
È fare follow up.
È contare età anagrafica ed età corretta.
La prematurità ti cambia per sempre e non si dimentica, mai.
Anche se sono passati 4 anni.
Gloria, mamma di Alberto nato il 6/11/12 a 27+2
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