“L’educazione sessuale ai tempi di Internet: un decalogo per genitori previdenti”, di Alberto Pellai
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Più volte come adulti, indipendentemente dal ruolo, ci troviamo a contatto con minori che entrano nel territorio della sessualità in modo alquanto maldestro, quasi autolesivo. Da sempre la sessualità è uno dei territori in cui il pre-adolescente fisiologicamente si trova attivamente coinvolto in attività di esplorazione spinto dalla curiosità, dal desiderio di sentirsi eccitato e dal bisogno di imparare a padroneggiare questa dimensione della vita che al termine della seconda infanzia esplode e si fa sentire con forza ed intensità, in seguito al risveglio pulsionale e alla modifica della secrezione ormonale che accompagna la fase dello sviluppo puberale.
Più volte come adulti, indipendentemente dal ruolo, ci troviamo a contatto con minori che entrano nel territorio della sessualità in modo alquanto maldestro, quasi autolesivo. Da sempre la sessualità è uno dei territori in cui il pre-adolescente fisiologicamente si trova attivamente coinvolto in attività di esplorazione spinto dalla curiosità, dal desiderio di sentirsi eccitato e dal bisogno di imparare a padroneggiare questa dimensione della vita che al termine della seconda infanzia esplode e si fa sentire con forza ed intensità, in seguito al risveglio pulsionale e alla modifica della secrezione ormonale che accompagna la fase dello sviluppo puberale.

Di che cosa ha bisogno la scuola italiana? Più considerazione per la professione docente, dice il professor Manni, tra i finalisti del "Nobel per l'insegnamento"
Quante volte vi è capitato di proporre una mostra a un bambino e incontrare il suo sguardo annoiato al solo pensiero? Eppure noi adulti sappiamo che l'arte può essere emozionante, colorata, fantasiosa, e sopratutto è come un involucro che raccoglie tanto altro. Sappiamo che imparare la storia dell'arte significa conoscere anche la letteratura, la filosofia, la religione e la geografia.
L’amore per i libri non si insegna. È più un virus, una bella malattia che ci si passa per contagio com’è giusto che succeda nelle famiglie in cui circolano i bambini. Legge la mamma, legge il papà, legge il nonno, legge anche il bambino. Se si comprano libri come si comprano giocattoli di gomma, ciucci, tutine, minisneaker, berretti, passeggini, perché anche i libri fanno il mondo dei bambini, allora tutto è semplice. Si comincia subito, a quattro, cinque mesi: prima è il tempo delle canzoni, delle poesie recitate, delle frasi ritmate. Poi via coi primi libri tutti semplicità e sagome, ogni oggetto da chiamare con il proprio nome e da raccontare e riraccontare e guai a chi dice lascia stare, che tanto non capisce.
“Mamma, mormora la bambina, mentre pieni di pianto ha gli occhi….”. Questa canzone, del 1928 (ma che era in voga fino agli anni ’50), parla di una mamma ricca e cattiva, che compra solo profumi per sé. Quando la bambina si ammala, la mamma, pentita, la riempie di balocchi, ma ormai è tardi, la bimba morirà e la mamma vivrà con il suo enorme senso di colpa.
