“L’educazione sessuale ai tempi di Internet: un decalogo per genitori previdenti”, di Alberto Pellai

Alberto Pellai medico e psicoterapeuta dell’età evolutivaPiù volte come adulti, indipendentemente dal ruolo, ci troviamo a contatto con minori che entrano nel territorio della sessualità in modo alquanto maldestro, quasi autolesivo. Da sempre la sessualità è uno dei territori in cui il pre-adolescente fisiologicamente si trova attivamente coinvolto in attività di esplorazione spinto dalla curiosità, dal desiderio di sentirsi eccitato e dal bisogno di imparare a padroneggiare questa dimensione della vita che al termine della seconda infanzia esplode e si fa sentire con forza ed intensità, in seguito al risveglio pulsionale e alla modifica della secrezione ormonale che accompagna la fase dello sviluppo puberale.

Alberto Pellai medico e psicoterapeuta dell’età evolutivaPiù volte come adulti, indipendentemente dal ruolo, ci troviamo a contatto con minori che entrano nel territorio della sessualità in modo alquanto maldestro, quasi autolesivo. Da sempre la sessualità è uno dei territori in cui il pre-adolescente fisiologicamente si trova attivamente coinvolto in attività di esplorazione spinto dalla curiosità, dal desiderio di sentirsi eccitato e dal bisogno di imparare a padroneggiare questa dimensione della vita che al termine della seconda infanzia esplode e si fa sentire con forza ed intensità, in seguito al risveglio pulsionale e alla modifica della secrezione ormonale che accompagna la fase dello sviluppo puberale.

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Lettera a Renzi da un candidato al "Nobel" per l'insegnamento, di Daniele Manni

Daniele ManniDi che cosa ha bisogno la scuola italiana? Più considerazione per la professione docente, dice il professor Manni, tra i finalisti del "Nobel per l'insegnamento"

Lettera aperta al Premier Matteo Renzi
(e al Ministro Giannini e ai referenti dell’Istruzione in Italia)

Gent.mo Presidente Renzi,
mi chiamo Daniele Manni, sono un docente di Lecce, innamorato e appassionato del proprio ruolo (non riesco a chiamarlo lavoro) e, pare, sono fra i 50 finalisti al mondo candidati al titolo internazionale di Premio Nobel per l’Insegnamento, il “Global Teacher Prize” della Varkey Gems Foundation.

Daniele ManniDi che cosa ha bisogno la scuola italiana? Più considerazione per la professione docente, dice il professor Manni, tra i finalisti del "Nobel per l'insegnamento"

Lettera aperta al Premier Matteo Renzi
(e al Ministro Giannini e ai referenti dell’Istruzione in Italia)

Gent.mo Presidente Renzi,
mi chiamo Daniele Manni, sono un docente di Lecce, innamorato e appassionato del proprio ruolo (non riesco a chiamarlo lavoro) e, pare, sono fra i 50 finalisti al mondo candidati al titolo internazionale di Premio Nobel per l’Insegnamento, il “Global Teacher Prize” della Varkey Gems Foundation.

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“L’arte non è troppo difficile per i bambini. Ecco come spiegarla”, di Francesca Pascale

Francesca PascaleQuante volte vi è capitato di proporre una mostra a un bambino e incontrare il suo sguardo annoiato al solo pensiero? Eppure noi adulti sappiamo che l'arte può essere emozionante, colorata, fantasiosa, e sopratutto è come un involucro che raccoglie tanto altro. Sappiamo che imparare la storia dell'arte significa conoscere anche la letteratura, la filosofia, la religione e la geografia.
Ogni materia non può prescindere dall'altra e noi italiani viviamo in un Paese molto ricco da questo punto di vista. Abbiamo chiese, monumenti, musei e città intere che tutto il mondo ci invidia.

Francesca PascaleQuante volte vi è capitato di proporre una mostra a un bambino e incontrare il suo sguardo annoiato al solo pensiero? Eppure noi adulti sappiamo che l'arte può essere emozionante, colorata, fantasiosa, e sopratutto è come un involucro che raccoglie tanto altro. Sappiamo che imparare la storia dell'arte significa conoscere anche la letteratura, la filosofia, la religione e la geografia.
Ogni materia non può prescindere dall'altra e noi italiani viviamo in un Paese molto ricco da questo punto di vista. Abbiamo chiese, monumenti, musei e città intere che tutto il mondo ci invidia.

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“L’amore per i libri non si insegna”, di Beatrice Masini

L’amore per i libri non si insegna. È più un virus, una bella malattia che ci si passa per contagio com’è giusto che succeda nelle famiglie in cui circolano i bambini. Legge la mamma, legge il papà, legge il nonno, legge anche il bambino. Se si comprano libri come si comprano giocattoli di gomma, ciucci, tutine, minisneaker, berretti, passeggini, perché anche i libri fanno il mondo dei bambini, allora tutto è semplice. Si comincia subito, a quattro, cinque mesi: prima è il tempo delle canzoni, delle poesie recitate, delle frasi ritmate. Poi via coi primi libri tutti semplicità e sagome, ogni oggetto da chiamare con il proprio nome e da raccontare e riraccontare e guai a chi dice lascia stare, che tanto non capisce.

L’amore per i libri non si insegna. È più un virus, una bella malattia che ci si passa per contagio com’è giusto che succeda nelle famiglie in cui circolano i bambini. Legge la mamma, legge il papà, legge il nonno, legge anche il bambino. Se si comprano libri come si comprano giocattoli di gomma, ciucci, tutine, minisneaker, berretti, passeggini, perché anche i libri fanno il mondo dei bambini, allora tutto è semplice. Si comincia subito, a quattro, cinque mesi: prima è il tempo delle canzoni, delle poesie recitate, delle frasi ritmate. Poi via coi primi libri tutti semplicità e sagome, ogni oggetto da chiamare con il proprio nome e da raccontare e riraccontare e guai a chi dice lascia stare, che tanto non capisce.

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“Le mamme cattive esistono”, di Cipriana Dall’Orto

Cipriana Dall’Orto, giornalista“Mamma, mormora la bambina, mentre pieni di pianto ha gli occhi….”. Questa canzone, del 1928 (ma che era in voga fino agli anni ’50), parla di una mamma ricca e cattiva, che compra solo profumi per sé. Quando la bambina si ammala, la mamma, pentita, la riempie di balocchi, ma ormai è tardi, la bimba morirà e la mamma vivrà con il suo enorme senso di colpa.
Ebbene, se fosse vero che a uccidere Loris, otto anni, è stata sua madre, io mi immagino il piccolino mentre, sbalordito e incredulo mormora: “Mamma!!!”. Mamma, non farlo, mamma, proprio tu, mamma, ma allora… tu sei cattiva?”.

Cipriana Dall’Orto, giornalista“Mamma, mormora la bambina, mentre pieni di pianto ha gli occhi….”. Questa canzone, del 1928 (ma che era in voga fino agli anni ’50), parla di una mamma ricca e cattiva, che compra solo profumi per sé. Quando la bambina si ammala, la mamma, pentita, la riempie di balocchi, ma ormai è tardi, la bimba morirà e la mamma vivrà con il suo enorme senso di colpa.
Ebbene, se fosse vero che a uccidere Loris, otto anni, è stata sua madre, io mi immagino il piccolino mentre, sbalordito e incredulo mormora: “Mamma!!!”. Mamma, non farlo, mamma, proprio tu, mamma, ma allora… tu sei cattiva?”.

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“Piccoli imperatori crescono”, di Rosanna Schiralli

Rosanna Schiralli Nostro figlio
Nella veloce trasformazione della nostra società si sono persi importanti punti di riferimento. Tra tutti, uno sembra di estrema rilevanza: il rapporto con i figli. Per mantenere l’opulenza (cioè per comprare le merendine ai cereali, le scarpe da ginnastica con le lucette che si accendono mentre si cammina o la maglietta firmata) c’è bisogno di lavorare, produrre, correre, sbrigarsi. I figli vanno tenuti bene. Vogliono il telefonino di ultima generazione, il computer al plasma e poi bisogna pagare la quota per la piscina, la palestra o per la scuola di pianoforte. Quante cose bisogna fare!

Rosanna Schiralli Nostro figlio
Nella veloce trasformazione della nostra società si sono persi importanti punti di riferimento. Tra tutti, uno sembra di estrema rilevanza: il rapporto con i figli. Per mantenere l’opulenza (cioè per comprare le merendine ai cereali, le scarpe da ginnastica con le lucette che si accendono mentre si cammina o la maglietta firmata) c’è bisogno di lavorare, produrre, correre, sbrigarsi. I figli vanno tenuti bene. Vogliono il telefonino di ultima generazione, il computer al plasma e poi bisogna pagare la quota per la piscina, la palestra o per la scuola di pianoforte. Quante cose bisogna fare!

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Il papa e l'autista

Dopo aver caricato tutti i bagagli del Papa nella limousine, l’autista nota che Sua Santità sta ancora aspettando sul marciapiede.
“Mi scusi, Vostra Eminenza,” dice l’autista, “Vorrebbe per favore sedersi in modo che possiamo andare?”“Beh, per dirti la verità” risponde il Papa, “Non mi fanno mai guidare in Vaticano e oggi ne ho davvero voglia.” 

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La saggezza di un padre

Una sera un papà, vedendo il figlio ventenne un po’ giù di morale, decise di raccontargli una storia:
"Un giorno, quando io ero piccolo, il cavallo di un contadino che abitava vicino alla mia casa, cadde in un pozzo grande e profondo. Il cavallo non riportò alcuna ferita, ma non riuscendo a venir fuori con le proprie forze, si mise a nitrire forte. Il contadino si precipitò subito e provò in ogni modo ad aiutare il suo povero cavallo. 

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