Alberto Pellai medico e psicoterapeuta dell’età evolutivaPiù volte come adulti, indipendentemente dal ruolo, ci troviamo a contatto con minori che entrano nel territorio della sessualità in modo alquanto maldestro, quasi autolesivo. Da sempre la sessualità è uno dei territori in cui il pre-adolescente fisiologicamente si trova attivamente coinvolto in attività di esplorazione spinto dalla curiosità, dal desiderio di sentirsi eccitato e dal bisogno di imparare a padroneggiare questa dimensione della vita che al termine della seconda infanzia esplode e si fa sentire con forza ed intensità, in seguito al risveglio pulsionale e alla modifica della secrezione ormonale che accompagna la fase dello sviluppo puberale.

Alberto Pellai medico e psicoterapeuta dell’età evolutivaPiù volte come adulti, indipendentemente dal ruolo, ci troviamo a contatto con minori che entrano nel territorio della sessualità in modo alquanto maldestro, quasi autolesivo. Da sempre la sessualità è uno dei territori in cui il pre-adolescente fisiologicamente si trova attivamente coinvolto in attività di esplorazione spinto dalla curiosità, dal desiderio di sentirsi eccitato e dal bisogno di imparare a padroneggiare questa dimensione della vita che al termine della seconda infanzia esplode e si fa sentire con forza ed intensità, in seguito al risveglio pulsionale e alla modifica della secrezione ormonale che accompagna la fase dello sviluppo puberale.

Negli ultimi anni, il fenomeno che più colpisce è la facilità con cui nuove tecnologie, social networks e pornografia online spingono molti giovanissimi verso condotte ad alto rischio o eccessivamente precoci. Il mondo del mercato e l’enorme disponibilità di materiale sessualmente esplicito e stimolante li spinge a “fare cose di natura sessuale” senza possedere la competenza emotiva che sarebbe necessaria. A volte questo conduce allo sviluppo di un disagio di natura psico-emotiva su cui diventa necessario attivare un vero e proprio intervento clinico. In molti casi, però, una buona prevenzione, basata su un’educazione affettiva e sessuale potrebbe evitare a molti ragazzi di trovarsi intrappolati in sintomi che li obbligano a richiedere un aiuto specialistico.
Fare prevenzione in questa ottica è necessario e per questo motivo ai genitori propongo un decalogo contenente consigli e regole da inserire nel proprio progetto educativo con l’obiettivo di crescere figli “smart” dal punto di vista tecnologico che, nell’area della sessualità, non utilizzano il web per diventare “confusi ed eccitati”, ovvero per non trovarsi coinvolti in comportamenti a rischio quali adescamento online, sexting, sessualizzazione precoce e uso/abuso della pornografia online.

Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva

 

 

Tutto troppo presto di Alberto PellaiDecalogo per genitori previdenti estratto dal libro “Tutto troppo presto” di Alberto Pellai (ed. De Agostini Libri) appena uscito in libreria.

Tutto troppo presto di Alberto PellaiDecalogo per genitori previdenti estratto dal libro “Tutto troppo presto” di Alberto Pellai (ed. De Agostini Libri) appena uscito in libreria.

 

  1. Siate ragionevoli. Il cervello degli adolescenti è propenso a cercare il piacere e l’eccitazione. Solo la vostra ragione può aiutarli a evitare comportamenti a rischio.
  2. Fate prevenzione: meglio prima che dopo. Molto meglio parlare prima e a lungo di cosa può succedere, delle esperienze che possono provare e di ciò che, invece, volete che non sperimentino mai. Troppo spesso si affronta l’argomento quando il danno è già fatto. Meglio prima che dopo è una regola fondamentale per la prevenzione, ancora più necessaria a quest’età.
  3. Fate educazione affettiva e sessuale fin da piccoli. I soggetti più a rischio sono quelli che non hanno mai ricevuto una buona educazione sessuale dai genitori, perciò cercano risposte (e adulti disponibili a dargliele) nel sistema di interazione sociale che conoscono meglio: il web e i social network.
  4. Chiedete aiuto a libri e film. Libri e film vi permettono di vedere in azione uomini e donne, ragazzi e ragazze alle prese con sfide e problemi complessi che potrebbero verificarsi anche nella vostra vita. “Cosa faresti se capitasse a te?”, “A chi chiederesti aiuto?”, “Quali sono i momenti critici che, individuati in tempo, avrebbero potuto evitare il peggio?”, “Che cosa conviene fare o non fare in situazioni simili?”. Porre queste domande dopo aver letto un libro o visto un film che stimola il dibattito è uno strumento di prevenzione straordinario e a portata di mano.
  5. Parlate di tutto con i figli. Sin da quando sono piccoli, abituateli a vedere le cose sotto vari punti di vista. La realtà non sempre è come appare. Spesso la verità va cercata più a fondo. Chi è sexy e disinibito in tv sembra essere anche pieno di successo nella vita. Ma è davvero così? E siamo sicuri che sia quello il segreto della felicità?
  6. Il corpo non è tutto. In questo contesto socioculturale, gran parte del valore delle persone dipende dall’aspetto esteriore. La regola può funzionare nei media, ma non necessariamente nella quotidianità. Imparate a guardare con spirito critico allo strapotere della forma sulla sostanza, in una società concentrata sull’apparenza.
  7. Fissate regole condivise per l’uso della tecnologia. Definire un contratto con regole precise che stabiliscano cosa si può fare e soprattutto mettano in chiaro cosa non si può fare aiuta tutti, adulti e ragazzi, ad avere chiari limiti e confini, sia in casa, sia fuori.
  8. Alleatevi con gli altri adulti della vostra comunità. Sottoscrivete sempre le norme educative che vi vengono proposte. Anche se a volte le ritenete troppo restrittive, affidatevi alle norme che la scuola, le associazioni sportive, le associazioni di volontariato e del tempo libero impongono ai giovani. Anzi, se frequentano anche ambienti che non prevedono misure protettive, domandatevi se siano sicuri.
  9. Non perdete tempo e non fate finta di niente. Se pensate che vostro figlio si stia mettendo nei pasticci, se venite convocati dalla scuola perché ha fatto qualcosa di pericoloso o ha provocato un danno a qualcun altro, se un amico o un conoscente vi informa che si è trovato coinvolto in situazioni pericolose, se avete una strana sensazione “di pancia”, non fate finta di non vedere e non perdete tempo. Affrontate con lui la questione, mettetelo a confronto con le persone che si sono preoccupate per lui, chiedetegli garanzie e verificate insieme se i vostri sospetti sono fondati. Insomma, non lasciate correre su un’informazione che potrebbe rivelarsi estremamente utile per evitare problemi più gravi in futuro.
  10. Date l’esempio. Se volete che i ragazzi rispettino una regola, siate voi i primi a rispettarla: la coerenza è il miglior alleato di un educatore. Perciò, riflettete sul modo in cui usate la tecnologia. Che cosa imparano i vostri figli da voi? Apprendono che ci sono momenti in cui deve rimanere spenta? Pubblicate loro fotografie sui vostri profili Facebook? Spiegate che anche voi fate attenzione a non andare su siti per adulti e a non immettere in rete dati sensibili.

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