Cipriana Dall’Orto, giornalistaAll’ospedale di Cattolica due coppie con problemi di sterilità si scambiano i gameti, così nasceranno due fratelli ma in famiglie separate. Oh mamma! Ogni notizia di questo genere all’inizio mi sciocca. Inutile negarlo, ho 66 anni e il velocissimo allontanamento dalla natura, nel campo della procreazione, un po’ mi spaventa. Però, però… non mi sono mica spaventata quando da ragazza ho potuto prendere la pillola, anzi! Eppure era un intervento drastico sulla natura. Dunque parto di qui per “aggiornare” la mia mentalità. Che c’è di male se una coppia che non può avere figli ricorre alla fecondazione artificiale? Sinceramente: niente. L’importante è che il bambino, concepito in provetta, sia sano e poi amato.

Cipriana Dall’Orto, giornalistaAll’ospedale di Cattolica due coppie con problemi di sterilità si scambiano i gameti, così nasceranno due fratelli ma in famiglie separate. Oh mamma! Ogni notizia di questo genere all’inizio mi sciocca. Inutile negarlo, ho 66 anni e il velocissimo allontanamento dalla natura, nel campo della procreazione, un po’ mi spaventa. Però, però… non mi sono mica spaventata quando da ragazza ho potuto prendere la pillola, anzi! Eppure era un intervento drastico sulla natura. Dunque parto di qui per “aggiornare” la mia mentalità. Che c’è di male se una coppia che non può avere figli ricorre alla fecondazione artificiale? Sinceramente: niente. L’importante è che il bambino, concepito in provetta, sia sano e poi amato.

E se bisogna chiedere gli spermatozoi o gli ovuli di qualcun altro? Mah, c’è chi vive grazie al cuore, al fegato, al rene di uno sconosciuto. Questo non ci spaventa, anzi ci rallegra. E’ poi così diverso pensare che il gamete di un altro assolva una funzione che il nostro corpo non riesce ad assolvere? A me pare di no, sempre che il bambino nasca sano e sia amato. E se invece di lui & lei, sono un lui & lui, o una lei & lei? Penso, ora vi faccio sorridere, al film Marcellino pane e vino, una pellicola strappalacrime degli anni ’50: Marcellino è un orfano che vive con dei frati e quando Gesù gli chiede chi è la mamma lui risponde che non ha mamma ma 12 papà. Allora nessuno ha mai sospettato che Marcellino diventasse omosessuale, il film ce lo facevano vedere persino a scuola (e c’era pure l’album delle figurine). Questo per ripetere: se il bambino è sano e amato, che c’è di male? E se i genitori sono anziani? Ecco, questo è il punto che mi fa storcere il naso. Non possiamo ignorare la grande probabilità che questo figlio si trovi, molto giovane, ad affrontare i problemi di genitori vecchi e malati. Però, quando vedo dei nonni mettersi in terra e andare a quattro zampe come i nipotini, mi dico che anche l’età oggi è un problema relativo. Libera scelta, dunque, avendone le possibilità. Ma, aggiungo, superata la sfida scientifica, resta una sfida individuale ed etica: la capacità di autolimite. Sta a noi sapere quando è il momento di dire basta, per il bene di un bambino che, se non proprio non arriva, qualche motivo ce l’avrà.

Cipriana Dall’Orto, giornalista

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