Livia ci scrive: tra fidanzamento e matrimonio sono 15 anni che sono insieme a mio marito e abbiamo 3 bimbi che sono la nostra vita! Purtroppo le cose tra noi non vanno più bene da tempo. Ci sono troppi stati d'animo negativi e frustrazioni che si sono accumulate negli anni, poi ci aggiungi lo stress per i figli, quello per il lavoro... Ora lui mi ha chiesto di provare ad andare a fare terapia di coppia per provare a darci un’ultima occasione. Io ho accettato anche se sono un po’ scettica! Vorrei sapere se qualcuno ha avuto esperienza in merito a queste terapie e se sono servite. Grazie
I consigli delle mamme
- Angela: Secondo me è una cosa buona. Io non ho esperienze personali, ma ogni soluzione per salvare il matrimonio e la famiglia va tentata.
- Marina: È un percorso lungo e difficoltoso ma che nel bene o nel male darà i suoi frutti. È anche un investimento economico, datevi questa possibilità se, nonostante tutto, avete ancora il desiderio di "salvare" la coppia. Se vi amate provateci!
- Antonella: Terapia di coppia, se deve essere un estraneo "professionista" a ricordarmi perché ho scelto mio marito, beh a questo punto direi che siamo già lontani. Concedetevi del tempo per voi, ma non dallo psicologo ma per conto vostro, parlatevi con sincerità e siate onesti. Fate una vacanza da soli e vedete se il matrimonio riuscite a salvarlo.
- Marina: @Antonella, se ci sono queste figure professionali e perché il loro aiuto può essere determinante per salvare il matrimonio e migliorare il rapporto di coppia.
- Veronica: Infatti, che discorso è? Le situazioni della vita non sono mai bianche o nere. I momenti di difficoltà e di confusione possono esserci, cosa c’è di male nel farsi aiutare? Credo che a volte serva una persona neutrale che ci faccia capire dove si sbaglia. Lo psicologo può far vedere le cose da un punto di vista diverso e far capire gli errori reciproci. Non avere paura a chiedere aiuto.
- Romina: Se stiamo male fisicamente possiamo farci aiutare da un medico anzi pretendiamo che lo faccia. Perché non dovrebbe essere così anche per la sfera emotiva e psicologica?
- Rosa: Fatto! A noi ha aiutato tanto. Poi credo che aiuti in ogni caso, sia nel bene sia nel male. Però bisogna essere sinceri altrimenti non serve a niente. Il terapeuta consiglia, poi voi avrete la vostra risposta nel vostro cuore! In bocca al lupo!
- Giovanna: Sai cos’è anche che ti può riavvicinare tanto a tuo marito, un week end voi due da soli e varie serate voi due da soli. Prendetevi del tempo per stare voi due soli. Dialogate voi due, parlare senza paura e senza freni.
- Sara: Cos’intendi quando chiedi se la terapia serve? Perché a servire serve, ma non necessariamente solo a salvare la relazione, a volte può anche aiutare a capire che non c’è più niente da condividere, ad accettare serenamente la fine della relazione. Proprio com’è successo a me. Siamo andati dal terapeuta e dopo tanto lavoro, abbiamo capito che la nostra storia era alla fine. In questo modo ci siamo resi conto dei problemi che c’erano e la separazione è stata l’unica strada. Decisione presa per il bene nostro e dei nostri figli.
- Carmela: Trovo molto apprezzabile che tuo marito voglia mettersi in gioco così per il bene della coppia e della famiglia. A prescindere da come andrà, non è da tutti. Quando a mio tempo lo proposi al mio ex, il suo rifiuto fu netto.
- Nina: Beh come in tutti i campi c’è chi è bravo e chi no. Ma la terapia in sé sono sicura che possa aiutare. E il fatto che tuo marito te lo abbia proposto già significa che tiene a voi. Metteteci impegno.
- Marta: Secondo me avere un punto di vista esterno può aiutare. Ci deve essere una volontà comune, ma cambiare prospettiva aiuta (magari esistono strade e possibilità che non avete preso in considerazione) e un terapeuta può indicarle.
- Chiara: Il terapista non vi dà soluzioni, ma vi aiuta a parlarvi e a guardare anche il punto di vista dell'altro. Non è una mancanza vostra cercare un aiuto esterno, anzi è sinonimo d’intelligenza e apertura mentale. Una coppia molto vicina a me, dopo 20 anni insieme e due figli meravigliosi, stava per lasciarsi. Sembrava che fosse tutto finito, lui è anche andato via di casa a un certo punto. Poi hanno deciso di fare terapia di coppia e sono rinati, hanno riscoperto emozioni che pensavano sopite per sempre e sono felici. Io ti consiglio di provarci e di non partire prevenuta, non è un percorso facile, perché richiede molta onestà, e mettersi a nudo con un estraneo non è facile, ma se ancora c'è amore tra voi ne vale la pena.
- Rita: Lui vi aiuterà a ritrovare la strada per risolvere i problemi, non vi darà la soluzione. Per me è da provare e anche se l'esito sarà negativo, potrai almeno dire di averle provate tutte! E non avrai nessun rimorso, né rimpianto!
- Domenica: Ci sono molti pregiudizi sulla terapia. Anzitutto ricorrere alla terapia significa necessariamente che la persona o la coppia il problema lo vuole risolvere, diversamente se ne starebbe (come tanti) a casa sua. Secondo, la terapia non dice "cosa fare". Non sono le istruzioni Ikea per montare un cassettone. La terapia fa molte cose. Prima di tutto aiuta a vedere la situazione e se stessi da punti di vista diversi dai soliti, spesso sboccando meccanismi che si sono ingolfati su se stessi e sulla ripetizione di certi percorsi e reazioni che ci esasperano nonostante tutte le migliori intenzioni.
Aiuta trovare soluzioni con le proprie risorse e soprattutto aiuta a capire che abbiamo delle risorse e quali siano. A capire i propri limiti e come superarli. A capire che certi problemi non li abbiamo solo noi e che la riflessione che altri hanno maturato ci può aiutare, invece che caricarci della fatica di re-inventare da zero il fuoco, la ruota e l'acqua calda. Ci aiuta a sentirci meno soli di fonte al problema e, non ultimo, ci può informare di certi meccanismi della mente umana, che è utile sapere, ma è lecito e comune non conoscere. Non è detto che si entri in terapia sperando di risolvere un problema nel modo A e non si esca invece capendo che la soluzione è B. Ciò che conta però è che quel B non sarà un risultato subìto passivamente e quindi un lutto da gestire, ma (anche se magari con fatica e dispiacere) una scelta compresa e progettata come parte di noi e del nostro percorso. Questo, credimi, fa una differenza gigantesca, enorme. - Marta: Nessun terapista serio ti dice cosa fare, vi mette solo nelle condizioni di vedere e condividere il punto di vista dell’altro per insegnarvi ad affrontare e a superare i vostri problemi. Vi dà gli strumenti diciamo, poi sta a voi lavorarci su. La vita di coppia dopo la nascita figli cambia molto, farsi aiutare può essere utile per salvare il matrimonio.
- Gaia: Lo psicoterapeuta serve eccome! A volte perpetuiamo dei meccanismi inconsci nelle relazioni che sono molto deleteri e duri da sconfiggere. Non ho mai provato la terapia di coppia, ma sono convinta che sia un percorso che può dare buoni frutti.
- Anna: Secondo me quello che manca spesso nella coppia è proprio il parlarsi perché ci sono tanti impegni, il lavoro, la casa, la famiglia e i figli. Magari uno vorrebbe dire qualcosa all'altro ma poi non ci riesce proprio per tutti quegli impegni e si rimanda sempre e alla fine non ci si riesce più. Credo che alla fine la cosa più importante sia proprio questa: parlare con il nostro compagno o compagna e se da soli no riusciamo è giustissimo farsi aiutare da un professionista.
- Sara: L'innamoramento è una cosa passeggera, dopo una coppia si regge sui progetti comuni, ciò che ha costruito, l'attrazione fisica e mentale (o anche solo una di queste cose), il vissuto, i figli e la volontà di stare insieme. Dalle tue parole mi pare queste cose non manchino. Nella richiesta di tuo marito vedo grande maturità e impegno a portare avanti il vostro percorso assieme o quantomeno a chiarirlo per onestà verso l'importante fetta di vita che avete condiviso. Comunque ne usciate, sarà un ulteriore atto d'amore e rispetto l'uno verso l'altro. In bocca al lupo.
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