Il dottor Marcello Lanari, consigliere della SIN, Società Italiana di Neonatologia ci fornisce qualche semplice consiglio per scegliere al meglio la meta di una vacanza con un neonato.
Non c’è differenza sulla tipologia del luogo da scegliere, va bene sia il mare che la montagna o la campagna per trascorrere le vacanze con un neonato di poche settimane.
Nel caso di una località di mare è fondamentale garantire al neonato le condizioni climatiche più adatte, che implicano l’uscire nelle ore più fresche, l’essere posto in ambienti temperati e arieggiati, non essere mai esposto direttamente ai raggi solari, soprattutto nelle ore centrali della giornata.
Occorre tenere a mente che il neonato risulta particolarmente vulnerabile in caso di temperature troppo elevate e fortemente a rischio di disidratazione, rilevabile attraverso una scarsa emissione di urine (pannolino spesso asciutto), secchezza delle mucose, avvallamento della fontanella anteriore, irritabilità o sopore, talvolta alterazioni della temperatura corporea. E’ bene ricordare che una corretta dieta lattea, soprattutto se attuata con latte materno, soddisfa tutti i bisogni non solo calorici, ma anche di liquidi necessari a mantenere un adeguato equilibrio idroelettrolitico del neonato. Non occorre quindi somministrare altri liquidi, compresa l’acqua. E’ preferibile, se lo si vede inquieto, proporgli il seno più frequentemente.
E’ meglio evitare luoghi troppo isolati (o troppo affollati) e scarsamente sicuri per il bebè, ove il bisogno di una consultazione pediatrica diventi difficile o impossibile. L’ideale è scegliere spiagge “a misura di bambino”, stabilimenti ben attrezzati per la tranquillità dei genitori e la salvaguardia dei piccoli.
E’ possibile anche la scelta di una località montana, ma sempre con le dovute precauzioni. Le temperature,che in estate sono generalmente più miti che in città, sono assolutamente idonee ad una vacanza con un piccolo di poche settimane. Tuttavia, è preferibile che non si tratti di periodi così brevi da non permettere quei fisiologici adattamenti richiesti dal cambio di altitudine e dunque di pressione atmosferica. Altezze elevate (superiori a 2000/2500 mt) sono comunque sconsigliabili. E’ sconsigliabile anche effettuare gite con bambini di poche settimane troppo lunghe ed impegnative passeggiate. Ricordare che il neonato non ha una struttura ossea e muscolare adatta ad essere trasportato “a spalla”, cosa invece stimolante per i bambini più grandicelli.
La campagna infine è la destinazione ideale: il bambino, che dorme ancora per la maggior parte del tempo, ha bisogno di un ritmo regolare e la campagna offre un clima temperato e tutta la calma che si possa desiderare, evitando se si può aree in prossimità di stagni e stalle, nelle quali vi sia una concentrazione eccessiva di insetti così detti “ematofagi” (cioè che si nutrono di sangue) quali zanzare e pappataci, potenziali portatori di malattie anche gravi.