C'era un tempo nel quale non esisteva l'ansia della prova costume, per distrarre i più piccoli non c’erano tablet, cellulari e film in macchina le famiglie viaggiavano insieme, il più delle volte anche troppo attaccati. A quel tempo non tutti potevano permettersi di partire e chi riusciva a passare una giornata al mare poteva considerarsi decisamente fortunato.
Stiamo parlando degli anni, quelli del boom economico e del film La Dolce Vita, delle serate al Piper e dei Beatles, durante i quali l’Italia usciva dalla tragedia della guerra e si affermava sempre di più come potenza internazionale.
Ma come si svolgevano quelle giornate attese con trepidazione durante tutto l’inverno? Quali erano le tradizioni e le usanze delle persone? E soprattutto, cosa è arrivato fino a noi oggi?
Fase 1: Preparazione
Il capofamiglia è finalmente a casa, di riposo o in ferie, e ormai è tutto deciso: domenica si va al mare! Le auto sono generalmente ancora un lusso e l’unico a guidare in famiglia è di solito il marito, per questo bisogna aspettare la sua disponibilità. Eterno simbolo automobilistico di quel periodo sono le Fiat 500, le vetture preferite dalla media borghesia italiana.
Inizia la divisione dei compiti: mentre gli uomini si occupano di trovare e riorganizzare le attrezzature quali ombrelloni, lettini e borse frigo; alle donne spetta il compito di preparare le vivande (rigorosamente cucinate a casa, poi mangiate fredde in spiaggia o riscaldate al sole) e i vestiti, costumi e asciugamani. Tutto veniva meticolosamente sistemato prima della partenza perché poi era difficile poter rimediare.
Una volta che tutto era pronto, lo si caricava sulla macchina secondo uno schema preciso: le borse morbide nel bagagliaio, le attrezzature rigide sul tettuccio, le vivande nell’abitacolo. Con famiglie molto numerose bisognava ottimizzare lo spazio e, visto che la Fiat 600 Multipla era un lusso extra lusso, dentro la 500 gli adulti entravano per primi, per poi far sedere in braccio i più piccoli. Oggi una cosa del genere farebbe inorridire, ma per l’epoca era la norma (chiedete a genitori e nonni, ve lo potranno confermare!).
Fase 2: Finalmente in spiaggia!
Arrivati alla località balneare prescelta ancora non è tempo di buttarsi in mare, anche se è sempre difficile tenere a bada i bambini che vogliono giocare e i ragazzi che vogliono buttarsi nell'acchiappo. Comunque, in una qualche maniera le sdraio sono aperte e l'ombrellone è ben saldo sulla spiaggia. E’ arrivato il tempo per tutti di rilassarsi, per cui, una volta decisa la gestione dei piccoli con le altre mamme della comitiva (mentre i capofamiglia si godono finalmente una meritata e tranquilla lettura dei quotidiani che hanno comprato dal loro edicolante di fiducia prima di partire) le pesti vengono lasciate libere di scorazzare in giro, tra bagni al mare e le cabine degli amici ad un patto: ogni tanto bisogna tornare all’appello sotto l’ombrellone di famiglia per farsi vedere, così poi si può essere nuovamente liberi di andare a divertirsi.
Tra una chiacchiera e l’altra anche gli adulti stringono amicizia con i vicini, per cui è normale all’ora del pranzo vedere gli uomini che organizzano lunghe tavolate non riservate esclusivamente alla famiglia, ma anche agli altri ombrelloni. Nel frattempo le donne mettono al centro i viveri preparati a casa dall’una o dall’altra, così che tutti possano mangiare tutto. Un urlo ben assestato (difficilmente ne serviva più di uno, se non si voleva incorrere in scomode punizioni) richiama i più giovani, ormai affamati.
Arriva l’ora del silenzio (grossomodo tra le 13 e le 16): è vietato andare in giro ad importunare la gente perché le persone o stanno mangiando o stanno riposando; i bambini sono messi forzatamente a dormire (l’unica maniera per tenerli fuori dall’acqua durante il tempo della digestione) e ai più grandi è fatto assoluto divieto di svegliarli. Con i piccoli a riposare e i grandi tranquilli al bar è arrivato anche per la mamma il momento di rilassarsi. Apre il suo rotocalco preferito così, giusto per vedere se anche le donne famose vestite in maniera impeccabile vivono giornate come la sua. Probabilmente sfoglia la rivista di gossip Gente, che da pochi anni si è affermata tra le principali letture del settore (a proposito, sapete che sono arrivati a spegnere proprio di recente le sessanta candeline?).
Il resto del pomeriggio passa velocemente e altrettanto rapidamente arriva il momento di salutare vecchi e nuovi conoscenti per tornare a casa, con la promessa di rivedersi quanto prima.
Si riuscirà a mantenere il patto? Non sempre, ma ciò non diminuisce il valore delle esperienze vissute in quelle estati di vari decenni fa. Vi è piaciuta la storia? Vi siete riconosciuti personalmente in qualche passaggio o avete pensato ai racconti di genitori e nonni?
La redazione
L'opinione