Ercole è uno dei miti più antichi del mondo, sono più di tremila anni che si narrano le sue gesta, e ancora oggi portano il suo nome le Colonne d’Ercole, aerei, film. Ora le sue imprese vengono rivisitate, per i bambini da otto anni in su (ma anche per i più piccoli) da “Le fatiche di Ercole” (Gallucci editore, 64 pagine, 12,90 euro), scritto da Sergio Parini e illustrato da Jacopo Fo. I due autori però non limitano a riproporre le avventure più celebri dell’antica Grecia: le reinterpretano a uso e consumo dei piccoli lettori.
Ercole è uno dei miti più antichi del mondo, sono più di tremila anni che si narrano le sue gesta, e ancora oggi portano il suo nome le Colonne d’Ercole, aerei, film. Ora le sue imprese vengono rivisitate, per i bambini da otto anni in su (ma anche per i più piccoli) da “Le fatiche di Ercole” (Gallucci editore, 64 pagine, 12,90 euro), scritto da Sergio Parini e illustrato da Jacopo Fo. I due autori però non limitano a riproporre le avventure più celebri dell’antica Grecia: le reinterpretano a uso e consumo dei piccoli lettori.
Così Ercole diventa il primo supereroe della storia, un supereroe speciale, però: non un muscoloso personaggio che risolve ogni situazione a randellate, ma un ragazzo che, per uscire da situazioni difficilissime, dovrà scoprire dentro di sé ben altre risorse, oltre alla forza. Le dodici fatiche impostegli da re Euristeo per conto della regina degli Dei, Era, sembrano infatti insuperabili: non è certo facile affrontare un leone enorme e invincibile, battere un mostro dalle sette teste, inseguire per un anno intero la cerva più veloce del mondo o convincere la regina delle potenti amazzoni a donargli la sua preziosa cintura. Ercole ci riuscirà solo imparando che nella vita, per raggiungere il proprio scopo, ben più importanti della forza bruta sono la forza di volontà, il gioco di squadra, l’intelligenza, la sincerità. Attraverso una serie di prove, insomma, il ragazzo Ercole impara ad affrontare la fatica più difficile, diventare grande.
Quella di Parini si potrebbe definire una “fiaba di formazione”, che oltre ad avvicinare i bambini a uno dei miti più celebri della nostra storia, contiene “messaggi” importanti. Senza pedanteria però, anzi con un linguaggio ironico e diretto, facile e accattivante come si conviene a una storia di avventura.
Un ruolo chiave hanno anche i disegni di Jacopo Fo, dove i veri protagonisti, più che Ercole stesso, sono i suoi avversari: persino i mostri più terribili sotto il suo pennello diventano animali coloratissimi, ingenui, che ispirano simpatia, come i mostri di peluche che spesso i bimbi si portano nel letto.
Angela
L'opinione