Scuola elementare“Facciamo leva sul loro buon senso e facciamo capire alle maestre che il grembiule a scuola è cosa d’altri tempi”. “Poveri bambini, fa ancora caldo e devono mettersi il grembiule”. “E poi, ormai sono in quarta non si trovano più le misure”. “Si vergognano ad andare in giro conciati così, sono gli unici!”. Queste, grosso modo, le motivazioni con cui un gruppo di mamme della classe di mio figlio ha chiesto alle maestre di abolire il grembiule. La risposta: “Ne parleremo nella prima riunione di classe, ma ci sono ottime motivazioni pedagogiche nella nostra scelta”. Piccola precisazione: nella nostra scuola solo le cinque quarte hanno l’obbligo del grembiule in classe (obbligo imposto loro a partire dal primo anno di elementari), in tutte le altre classi l’abbigliamento è libero.
 
bambini con grembiuleQuesta mattina, primo giorno di scuola, mio figlio prima di uscire si è guardato allo specchio, con il suo grembiule blu dal colletto bianco e ha detto una cosa che mi ha sorpresa: “Sono contento di rimettermi il grembiule, perché è un po’ come una divisa”. L’ha detto con uno sguardo davvero fiero e soddisfatto. Ora, davanti a lui, noi genitori non avevamo mai parlato dell’opportunità o meno di indossare il grembiule. Lui non sa che attorno al tema c’è tutto un dibattito piuttosto acceso tra favorevoli e contrari. Se ha pronunciato quella frase è perché ha colto l’importanza di quel simbolo per la sua vita.
 
 
 
Sì, perché prima di essere una pratica difesa da penne, pennarelli, colle e impiastri vari, il grembiule è un simbolo. Per alcuni è simbolo di una scuola antiquata e un po’ fascisteggiante, che tende all’omologazione e alla repressione della fantasia. Ma per altri (mio figlio, per esempio), è simbolo di appartenenza, squadra, identità. Parole scritte in quegli occhi che si guardavano allo specchio: “Faccio parte di un gruppo e poiché ne faccio parte ho un ruolo: non sono solo un figlio, un bambino, un aspirante calciatore, un aspirante youtuber, sono anche un alunno”. Si sentirebbe parte del gruppo anche senza grembiule? Probabilmente sì, però questa mattina lui ha riconosciuto un valore alla sua divisa di scolaro. Il che mi è bastato per andare a cercare gli altri valori del grembiule. E ho concluso che è un vero peccato che nelle nostre scuole lo stiamo abbandonando. Mi rendo conto di avere una posizione vicina a quella dell’ex ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini e la cosa un po’ mi turba, ma tant’è. Perché faccio il tifo per il grembiule?
 
- Il grembiule è appartenenza, come ho letto negli occhi di mio figlio.
 
- Il grembiule è libertà: oltre che di sporcarti, di vestirti (sotto) come ti pare, senza rendere conto a nessuno del fatto che non hai la maglietta stirata o la felpa superfiga, o che ti piace il giallo mentre il colore del momento è il fucsia.
 
- Il grembiule è uguaglianza: quando hai un grembiule addosso le differenze di conto in banca si vedono meno (non spariscono, purtroppo, ma si attenuano).
 
- Il grembiule è anti-egocentrismo: in classe ci sono delle regole da rispettare (come sul posto di lavoro), che non sono le stesse di casa tua, di un cinema, di una chiesa o una moschea. Ogni spazio e ogni comunità ha delle regole diverse e se tu vuoi farne parte di devi adattare a quelle regole. Non è il mondo esterno che si adatta a te. Grande lezione in periodo di narcisismo dilagante.
 
- Il grembiule è andare all'essenza delle cose: la divisa scolastica ci insegna che ci sono luoghi dove non è importante mostrarsi, apparire, è importante fare. E in questo caso il fare è la meravigliosa avventura dell'apprendimento. L'essenza prima dell'apparenza. Oggi vale per la scuola, domani varrà nel mondo del lavoro. E sempre deve valere nei rapporti con gli altri.
 
Ecco, in attesa delle riunione in cui la maestre daranno le loro motivazioni per la scelta del grembiule, a me bastano queste riflessioni per comprenderla ed accettarla fino in fondo.
Sabrina

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