"Come crescere figli liberi dai sensi di colpa", di Giovanni Porta

Giovanni Porta psicologo e psicoterapeutaPuò capitare di sentirsi intrappolati in una vita non nostra, come se stessimo realizzando i progetti di qualcun altro e ci trovassimo lontani migliaia di chilometri da ciò che vogliamo per noi stessi e che potrebbe, magari, renderci felici. Spesso non riusciamo a venirne fuori per i sensi di colpa che ci portiamo dentro e la causa, purtroppo, va cercata nelle famiglie d’origine. Le famiglie dovrebbero essere contenitori accoglienti all’interno dei quali ricevere amore incondizionato e apprendere alcune abilità fondamentali per poi essere liberi di fare le proprie scelte. Alle volte, però, conflitti e desideri irrisolti dei padri e delle madri possono ricadere sulle spalle dei figli portandoli, consapevolmente o meno, a compiere scelte utili più a soddisfare le aspettative dei genitori che desideri e ambizioni proprie.

Giovanni Porta psicologo e psicoterapeutaPuò capitare di sentirsi intrappolati in una vita non nostra, come se stessimo realizzando i progetti di qualcun altro e ci trovassimo lontani migliaia di chilometri da ciò che vogliamo per noi stessi e che potrebbe, magari, renderci felici. Spesso non riusciamo a venirne fuori per i sensi di colpa che ci portiamo dentro e la causa, purtroppo, va cercata nelle famiglie d’origine. 

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"Genitori, imparate a sintonizzarvi sui bisogni dei figli", di Rosanna Schiralli

Rosanna Schiralli Nostro figlioLe giovani generazioni annaspano sempre più in un mare di solitudine, scarsità di rapporti nutrienti e di relazioni significative.
Manca il tempo.
Genitori e adulti in genere sono completamente assorbiti da ritmi di vita e di lavoro non congeniali ad un’efficace presa in carico dei figli. Si assiste così, da circa due decenni, a due fenomeni complementari, entrambi negativi.

Da una parte si cerca di “allocare” i figli, fin da piccolissimi, in spazi, situazioni e tempi non idonei: facendoli sostare davanti al computer o alla televisione per molte ore al giorno;

Rosanna Schiralli Nostro figlioLe giovani generazioni annaspano sempre più in un mare di solitudine, scarsità di rapporti nutrienti e di relazioni significative.
Manca il tempo.
Genitori e adulti in genere sono completamente assorbiti da ritmi di vita e di lavoro non congeniali ad un’efficace presa in carico dei figli. Si assiste così, da circa due decenni, a due fenomeni complementari, entrambi negativi.Da una parte si cerca di “allocare” i figli, fin da piccolissimi, in spazi, situazioni e tempi non idonei: facendoli sostare davanti al computer o alla televisione per molte ore al giorno;

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“Non esistono i bambini capricciosi”, di Irene Vella

Irene Vella, giornalista  Non credo che i bambini di oggi siano più capricciosi di quelli di ieri, credo semplicemente che il loro banco delle offerte sia solo molto più fornito di quello che era il nostro, figuriamoci di quello dei nostri genitori. Non esistono bambini che fanno capricci, esistono genitori incapaci di gestire i capricci dei figli, io per esempio sono una di questi. Per carattere contraria alle regole, ho fatto un allattamento a richiesta, che significa bimbo piange tu tiri fuori tetta, ovunque tu sia e, soprattutto, al minimo accenno di pianto, ed è tutto abbastanza semplice fino a quando tu non esisti più, e soprattutto non esistono più le tue tette.

Irene Vella, giornalista  Non credo che i bambini di oggi siano più capricciosi di quelli di ieri, credo semplicemente che il loro banco delle offerte sia solo molto più fornito di quello che era il nostro, figuriamoci di quello dei nostri genitori. Non esistono bambini che fanno capricci, esistono genitori incapaci di gestire i capricci dei figli, io per esempio sono una di questi. Per carattere contraria alle regole, ho fatto un allattamento a richiesta, che significa bimbo piange tu tiri fuori tetta, ovunque tu sia e, soprattutto, al minimo accenno di pianto, ed è tutto abbastanza semplice fino a quando tu non esisti più, e soprattutto non esistono più le tue tette.

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“L’ignoranza e i pregiudizi uccidono i nostri figli”, di Teresa Manes

Teresa ManesEra il 20 novembre 2012 il giorno in cui s’impiccò mio figlio.
Perso nel buio del suo silenzio e di una stanza. Risucchiato nella voragine di un delirio che lo ha reso onnipotente di fronte al suo destino, rendendosi artefice malevolo dello stesso… mutandolo.
Prima di quel momento, solo parole. Tante dette, alcune soffocate, altre inascoltate, alle volte distorte o disattese, pure strumentalizzate. Più o meno articolate, tutte come un’arma di cui, spesso, è facile disfarsi, se costituente il corpo di reato.Eppure possono violentare, deturpare e uccidere… 

Teresa ManesEra il 20 novembre 2012 il giorno in cui s’impiccò mio figlio.
Perso nel buio del suo silenzio e di una stanza. Risucchiato nella voragine di un delirio che lo ha reso onnipotente di fronte al suo destino, rendendosi artefice malevolo dello stesso… mutandolo.
Prima di quel momento, solo parole. Tante dette, alcune soffocate, altre inascoltate, alle volte distorte o disattese, pure strumentalizzate. Più o meno articolate, tutte come un’arma di cui, spesso, è facile disfarsi, se costituente il corpo di reato.Eppure possono violentare, deturpare e uccidere… 

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“Procreazione assistita: la capacità di autolimite”, di Cipriana Dall’Orto

Cipriana Dall’Orto, giornalistaAll’ospedale di Cattolica due coppie con problemi di sterilità si scambiano i gameti, così nasceranno due fratelli ma in famiglie separate. Oh mamma! Ogni notizia di questo genere all’inizio mi sciocca. Inutile negarlo, ho 66 anni e il velocissimo allontanamento dalla natura, nel campo della procreazione, un po’ mi spaventa. Però, però… non mi sono mica spaventata quando da ragazza ho potuto prendere la pillola, anzi! Eppure era un intervento drastico sulla natura. Dunque parto di qui per “aggiornare” la mia mentalità. Che c’è di male se una coppia che non può avere figli ricorre alla fecondazione artificiale? Sinceramente: niente. L’importante è che il bambino, concepito in provetta, sia sano e poi amato.

Cipriana Dall’Orto, giornalistaAll’ospedale di Cattolica due coppie con problemi di sterilità si scambiano i gameti, così nasceranno due fratelli ma in famiglie separate. Oh mamma! Ogni notizia di questo genere all’inizio mi sciocca. Inutile negarlo, ho 66 anni e il velocissimo allontanamento dalla natura, nel campo della procreazione, un po’ mi spaventa. Però, però… non mi sono mica spaventata quando da ragazza ho potuto prendere la pillola, anzi! Eppure era un intervento drastico sulla natura. Dunque parto di qui per “aggiornare” la mia mentalità. Che c’è di male se una coppia che non può avere figli ricorre alla fecondazione artificiale? Sinceramente: niente. L’importante è che il bambino, concepito in provetta, sia sano e poi amato.

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“Fare la mamma non è divertente? Dipende” di Cipriana Dall’Orto

Cipriana Dall'Orto giornalistaEsce in Italia, edito da Rizzoli, il libro Tanta gioia e nessun piacere che, tra ricerche e testimonianze, arriva a una conclusione che più ovvia non si può: avere figli è l’esperienza più bella della vita ma è anche devastante (per i genitori). E chi non ricorda le notti insonni, i pargoli nel lettone, il cinema (o il sesso) saltato per via del 40 di febbre? Cito, da La Repubblica di oggi (15 settembre), alcune parole dell’autrice, l’americana Jennifer Senior: “ Nel 1975 un celebre saggio evidenziò che le madri con figli adulti che vivevano fuori casa non erano disperate ma più felici delle altre; negli anni Ottanta i sociologi giunsero alla conclusione che, benché il lavoro fuori casa contribuisse al benessere delle donne,

Cipriana Dall'Orto giornalistaEsce in Italia, edito da Rizzoli, il libro Tanta gioia e nessun piacere che, tra ricerche e testimonianze, arriva a una conclusione che più ovvia non si può: avere figli è l’esperienza più bella della vita ma è anche devastante (per i genitori). E chi non ricorda le notti insonni, i pargoli nel lettone, il cinema (o il sesso) saltato per via del 40 di febbre? Cito, da La Repubblica di oggi (15 settembre), alcune parole dell’autrice, l’americana Jennifer Senior: “ Nel 1975 un celebre saggio evidenziò che le madri con figli adulti che vivevano fuori casa non erano disperate ma più felici delle altre; negli anni Ottanta i sociologi giunsero alla conclusione che, benché il lavoro fuori casa contribuisse al benessere delle donne,

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Il papa e l'autista

Dopo aver caricato tutti i bagagli del Papa nella limousine, l’autista nota che Sua Santità sta ancora aspettando sul marciapiede.
“Mi scusi, Vostra Eminenza,” dice l’autista, “Vorrebbe per favore sedersi in modo che possiamo andare?”“Beh, per dirti la verità” risponde il Papa, “Non mi fanno mai guidare in Vaticano e oggi ne ho davvero voglia.” 

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La saggezza di un padre

Una sera un papà, vedendo il figlio ventenne un po’ giù di morale, decise di raccontargli una storia:
"Un giorno, quando io ero piccolo, il cavallo di un contadino che abitava vicino alla mia casa, cadde in un pozzo grande e profondo. Il cavallo non riportò alcuna ferita, ma non riuscendo a venir fuori con le proprie forze, si mise a nitrire forte. Il contadino si precipitò subito e provò in ogni modo ad aiutare il suo povero cavallo. 

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