Non avevo mai sofferto di Candida, fino a che non sono arrivata al quarto mese di gravidanza. Ma conoscevo l’esistenza dell’infezione e i suoi sintomi, grazie alla mia laurea in biologia: la Candida Albicans è un fungo presente normalmente a livello vaginale, che di solito se ne sta buono buono senza dare fastidio, ma in condizioni particolari (per esempio uno squilibrio della flora batterica in seguito a una lunga terapia antibiotica, le modificazioni ormonali della gravidanza o quelle conseguenti all’assunzione della pillola contraccettiva) diventa virulento, scatenando un’infezione (oltre il 75 per cento delle donne pare esserne colpito almeno una volta nella vita).

Quindi, è stato facile intuire quale fosse la causa dei miei problemi quando hanno cominciato a presentarsi un giorno di luglio.

Come si manifesta la Candida

I sintomi? I classici sintomi della Candida: prurito, arrossamento, ma soprattutto secrezioni dense simili a ricotta (non maleodoranti).
Sapevo che, se contratta in gravidanza, l’infezione da Candida non è un pericolo per il feto né per la mamma, quindi non mi sono allarmata. Ma sapevo anche che va curata, perché i disturbi sono davvero fastidiosi e inoltre, al momento del parto, passando per via vaginale, il bambino potrebbe essere infettato, sviluppando poi il mughetto. Ci sono addirittura studi secondo i quali, i neonati figli di madri che hanno avuto la Candida non trattata, sono più esposti alle dermatiti da pannolino.
Quindi, mi sono subito rivolta alla ginecologa, che mi ha prescritto il tampone vaginale e la misurazione del ph vaginale, i cui risultati hanno confermato la diagnosi di Candida Albicans.

Come si cura

La ginecologa non ha avuto dubbi sulla terapia: un trattamento antimicotico a base di crema vaginale da portare avanti per 5 giorni (gli antimocotici per via orale sono sconsigliati in gravidanza). Mi ha anche suggerito di ridurre l’assunzione di lieviti, carboidrati, alcool (già non ne assumevo), dolci, formaggi e zuccheri. La cura è stata efficace e, a quel punto, dovevo tenere sotto controllo il rischio recidive.

Come si previene

Ecco i consigli della mia ginecologa.

  • Il primo step è l’alimentazione: pochi carboidrati, pochi lieviti e pochissimi zuccheri. È invece opportuno consumare yogurt con fermenti lattici vivi prebiotici (esempio FOS e inulina) e probiotici (Lactobacillus) che aiutano a mantenere l'equilibrio della flora batterica intestinale.
  • Alla dieta va affiancata una regolare attività fisica, che fa anche da anti stress (ricordiamo che lo stress è uno dei fattori scatenanti l’infezione).
  • Niente fumo e niente alcol (in gravidanza questa dovrebbe essere una regola che vale sempre, indipendentemente dalla Candida).
  • Molta attenzione all’igiene intima: i detergenti devono essere delicati, non profumati, o specifici anticandida e si devono evitare lavaggi troppo frequenti o troppo energici.
  • Un occhio in più all’abbigliamento: no a indumenti troppo stretti o che sfregano la zona dei genitali; biancheria intima di cotone dato che le fibre sintetiche non fanno traspirare la pelle e la costringono a quelle condizioni di umidità che favoriscono l’infezione.
  • Sempre perché la Candida prolifera in un ambiente caldo umido è sconsigliato indossare a lungo i costumi bagnati

I campanelli d’allarme

Il mio bambino è nato e io, finora, non ho avuto recidive. Anche se comincio a essere preoccupata perché ho una strana voglia di dolci ogni volta che finisco di mangiare. Già, uno dei segnali dell’insorgenza della Candida è questo irrefrenabile desiderio di zuccheri. Dovuto a cosa? Se il fungo colpevole dell’infezione non riceve del cibo a sufficienza, inizia a morire producendo tossine che agiscono sul sistema nervoso centrale e spingono a mangiare assolutamente qualcosa di dolce. Altro segnale: il senso di affaticamento, la difficoltà nel ricordare fatti recenti, dolori muscolari. Beh, li ho tutti: potrebbe essere Candida o forse, è solo la normale stanchezza, fisica e mentale, di una neomamma. Che dite?


Roberta

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